Gestione Patrimoniale: Investire in Questo Modo Non Conviene. Ecco le Alternative Migliori per Te

Se la tua banca ti ha proposto investimenti legati al mondo delle gestioni patrimoniali, probabilmente vuoi sapere se si tratta di una soluzione adatta e conveniente per te.

È importante informarsi sempre quando si decide di investire, senza mettersi ingenuamente nelle mani altrui alla cieca. Se vuoi scoprire le opinioni sulla gestione patrimoniale, continua a leggere, imparerai alcune informazioni importanti per la gestione dei tuoi soldi.

Come Funziona la Gestione Patrimoniale?

Senza perderci in troppi giri di parole, la gestione patrimoniale comporta che i soldi del cliente vengano dati alla banca, la quale li gestisce con lo scopo di farlo rivalutare. Ovviamente esistono dei vincoli e dei costi da sostenere. Per capire se lo strumento proposto fa al caso nostro, devi considerare:

  • Il Mandato di gestione: tieni a mente che non stai acquistando un prodotto, bensì stai acquistando un servizio, ossia deleghi la banca di investire al posto tuo i tuoi soldi;
  • Vincoli: sono tarati sul profilo del cliente, ma sono pur sempre vincoli che vanno studiati con attenzione.

In ogni caso la gestione patrimoniale viene solitamente proposta ai clienti in possesso di cifre importanti. Ai clienti con meno soldi di solito si propongono:

  • Polizze assicurative;
  • Fondi comuni d’investimento a gestione attiva.

La gestione viene venduta come un investimento più flessibile, personalizzabile, ma non farti abbindolare: l’unica esigenza che viene soddisfatta con questo strumento è di poter investire in modo più fruttuoso per la banca i tuoi soldi!

Dicendoti ciò, non voglio attaccare gli istituti di investimento, ma voglio è semplicemente descriverti la realtà di fatto.

Quanti tipi di gestioni patrimoniali ci sono?

Ne esistono di due tipologie:

  • Gestioni Patrimoniali Mobiliari (GPM): l’investimento viene effettuato in obbligazioni, obbligazioni o ETF;
  • Gestioni patrimoniali in Fondi (GPF): il denaro viene investito in fondi a gestione attiva.

Ma ora vediamo nel dettaglio perchè la gestione patrimoniale non è mai conveniente.

Il mandato: non è consulenza, è vendita!

Come anticipato, quando firmi il contratto stai delegando la banca o l’operatore di investire al posto tuo: sebbene tu abbia la possibilità di indirizzarlo, non puoi dirgli dove investire i soldi specificatamente.

Forse neppure sapresti cosa dirgli, considerando che spesso i promotori ti convincono della bontà di questa operazione senza che il desiderio di investire sia partito da te… E non ti resta altro da fare che delegare loro, poiché non ti sei informato abbastanza.

Come detto, è una vendita, e chi fa questo lavoro è preparatissimo a convincerti che stai facendo la scelta migliore per il tuo futuro.

Tuttavia, sebbene l’operatore ti propini su un piatto d’argento le sue ragioni e i suoi consigli, non si tratterà mai di un servizio indipendente. Perché? Perché ovviamente la banca cerca di venderti i suoi servizi. Non c’è confronto con altri prodotti di investimento, la banca è naturalmente interessata a venderti i suoi pacchetti.

Per questo posso dire con certezza che la banca non fa consulenza, bensì si occupa di vendita, ed è per questo che pensare che avrai consulenza gratis è un errore.

La consulenza si paga sempre, in qualunque ambito: questo si traduce nel fatto che, se non ti vengono chiesti soldi in fase di “consulenza”, certamente ti verranno chiesti dopo, e con costi molto alti.

Il conflitto di interesse tra quello che vorresti tu e quello che vuole il gestore dell’investimento mi sembra lampante.

Gli strumenti della gestione patrimoniale

Per far tutto questo, l’istituto a cui ti sei affidato si focalizza su:

  • Fondi a gestione attiva;
  • Fondi non quotati sui mercati regolamentati oppure gestioni che raccolgono le somme investite in polizze assicurative;
  • Obbligazioni o azioni.

Si tratta quindi di un vero e proprio effetto matrioska che porta a investire, alla fine dei conti, sempre nei soliti strumenti, oltretutto della banca stessa (e non ovviamente in quelli proposti da altre banche, per i motivi che ti ho illustrato nel corso della guida e che puoi facilmente immaginare).

Non c’è imparzialità, ed è il cliente a divenire strumento.

La causa? I costi

La causa centrale di quanto detto finora affonda le radici nei costi, i quali sono sempre indicati bel foglio illustrativo, ma che non tutti riescono ad associare alla loro reale natura, poiché vengono chiamati in modo diverso in base all’istituto e al periodo storico.

Dunque potresti imbatterti in:

  • Commissioni d’ingresso;
  • Commissioni di gestione annue;
  • Premio sui rendimenti;
  • Commissioni di uscita.

Tali costi vanno a sommarsi a quelli dei prodotti che vengono scelti per il tuo investimento, i quali a loro volta comportano costi di ingresso, di gestione, di rendimento e così via, fino a creare, alla fine della filiera, un costo a carico tuo che oscilla dal 2 fino al 4% di interessi annuo!

Spesso a tutto questo si aggiungono percentuali di guadagno per te molto interessanti, ma dovresti sapere (e se non lo sai te lo dico io) che più alti sono i rendimenti e più grandi sono i rischi che correrai. Se ti viene promesso il 6% di rendimento, allora dovresti chiederti se il profilo di rischio è idoneo al tuo.

Forse dovresti optare per rischi più bassi…

… Ma se sono più bassi, significa che il rendimento che avrai, verrà annullato dai costi!

Un cane che si morde la coda… Come liberarsi da questo circolo vizioso?

Ecco i miei consigli. Quando investi devi agire nel seguente modo

  • Definisci la tua strategia finanziaria;
  • Una volta individuati gli obiettivi, metti a fuoco le modalità per perseguirli;
  • Scegli gli strumenti finanziari, possibilmente puliti, e non torbidi come la gestione finanziaria esaminata finora.

Conclusioni

Conviene la gestione finanziaria? Sicuramente, in banca ti hanno descritto questa strada come particolarmente vantaggiosa e limpida. In realtà abbiamo visto che si tratta di un lungo processo macchinoso e che, alla fine, non è poi così conveniente, anzi.

Scegliendo questa soluzione puoi rischiare moltissimo, grazie a rendimenti vantaggiosi che però mettono troppo pepe alla strategia (pur ricoprendo i costi di gestione e facendoti guadagnare), oppure, optando per vie più blande, puoi non guadagnare nulla e mantenere i meccanismi delle banche.


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